dal catalogo della  mostra: Paesaggi Scolpiti, Besozzo, 2016.

testo Michele De Lucchi, 5 Nov. 2016

Fabio Castelli è un libraio e vende libri. Lo fa da molti anni e ha venduto libri un po' ovunque, nelle gallerie, nei musei, nei teatri, nelle mostre importanti. Lo ho conosciuto quando li vendeva alla Triennale nel grande bookshop che si affaccia sull'atrio. Vende libri d'arte, di pittura e scultura, di design e fotografia, di architettura e di moda. Ma anche libri di storia, saggi, monografie, cataloghi e romanzi, racconti, storie. Non lo ha mai confessato a nessuno ma in realtà lui avrebbe sempre voluto diventare uno scrittore, un romanziere, un raccontatore di storie fantastiche. Ne è di testimonianza il fatto che i libri che vende lui li ha letti assolutamente tutti, che non c'è libro tra i suoi scaffali che non conosca. Li legge per ispirarsi e per alimentare la sua fantasia e immaginazione e vorrebbe poi subito scappare a scrivere ma come fa un librario a sognare di diventare scrittore? Non lo ammetterebbe mai, ma tutti sanno che è così e chissà per quale ragione non vuole dichiararlo. Anzi è disposto a tutto per nasconderlo e sviare l'attenzione e per questa ragione si è inventato di raccontare le sue storie non scrivendo ma scolpendo. Tutti siamo assolutamente certi che Fabio si è inventato i suoi paesaggi di legno per raccontare le storie che non vuole scrivere. Infatti ci sono le casette, i paeselli, le stradine, i cipressi, gli alberelli, e anche le montagne, i dirupi, le vallette, i torrenti insomma tutto quelli che è necessario per ambientare una nuova e bella storia. E' tutto in un ciocco, un ramo, un tronchetto, un qualsiasi pezzo di legno trovato nel giardino di casa o raccolto nella catasta vicino al fuoco. Approfitta della natura della corteccia rugosa, delle irregolarità delle superfici tagliate, delle volute della radica strappata e ci scolpisce dentro le sue costruzioni fantastiche. Alla fine, in effetti, ha ragione. Non è proprio necessario scrivere una storia con le parole. Si può anche lasciarla immaginare e fantasticare a ciascuno. Nei suoi racconti di legno mancano solo i personaggi che possiamo liberamente selezionare nell'album dei nostri ricordi e far loro percorrere quelle stradine, inoltrarsi in quei boschetti, inerpicarsi in quelle scoscese montagne.